Durante la processione il busto reliquiario e lo scrigno d’argento sono portati per le vie della città a bordo del fercolo (vara). La vara dei giorni nostri fu realizzata totalmente in argento nel 1518 dall’orafo Vincenzo Archifel e si poggia su quattro ruote che agevolano lo sforzo dei devoti chiamati a trainarla. In origine sembra che la vara fosse dotata di lunghi sci e che la tradizione dell’offerta della cera davanti al fercolo avesse la funzione di agevolare lo scivolamento sulle basole cittadine. Il fercolo è abbellito da garofani rosa durante il “giro esterno” del 4 febbraio, mentre il 5, giorno del martirio, l’addobbo floreale diventa bianco.
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