La Cattedrale di Sant’Agata, più volte distrutta a causa di terremoti ed eruzioni vulcaniche, venne inizialmente edificata nel 1708 sulle rovine delle Terme Achilleane, visitabili ancora oggi accedendo dal Duomo stesso. La Cattedrale fu danneggiata nel 1194 da un incendio e distrutta nel 1693 dal terribile terremoto che colpì la città. L’architetto palermitano Gian Battista Vaccarini ridisegnò la facciata della Cattedrale in stile barocco siciliano. Il prospetto fu realizzato in marmo di Carraro suddiviso in tre ordini compositi in stile corinzio e attico decorati con statue di Sant’Agata. Sopra il portale centrale si trovano le statue di Sant’Euplio (a destra) e San Berillo (a sinistra). Le finestre ovali poste ai lati, recano l’incisione di due acronimi legati al culto di Sant’Agata: NOPAQUIE (Noli ofendere patriam Agathae quia ultrix iniuriam est – Non offendere la patria di Agata perché è vendicatrice di ogni ingiustizia) e MSSHDEPL (Mentem Sanctam spontaneam honorem Deo et Patriae liberationem).
Il campanile, costruito nel 1387, subirà diverse modifiche fino all’innalzamento a 100 metri per consentire l’inserimento dell’orologio mentre la costruzione della cupola risale al 1802.Su progetto dell’architetto Carmelo Sciuto Patti, furono completati il campanile e la lanterna. Il sagrato è delimitato da una cancellata in ferro battuto con 10 santi in bronzo.
La pianta della Cattedrale è a croce latina in tre navate e sono numerose le opere che è possibile ammirare all’interno. In fondo alla navata di destra si trova la cappella dedicata a Sant’Agata. Dalla porta dorata decorata finemente si accede alla “cammaredda” sotterranea dove sono custodite le reliquie della Santa.